Specificità e contraddizioni di una grande potenza in ascesa

Questo testo, che raccoglie gli articoli pubblicati sulla rivista “Prospettiva Marxista”, è il frutto, la sintesi di un lavoro di studio ventennale della realtà sociale della Cina. L’ascesa economica e politica del gigante asiatico nella competizione globale è indubbiamente uno dei processi che stanno segnando l’epoca contemporanea. Troppo spesso però è racchiuso in formule schematiche e stereotipate. Troppo spesso il dibattito pubblico intorno ai fenomeni legati all’emergere della potenza cinese è racchiuso, in special modo in Italia, entro polarizzazioni sbrigative. Ora la Cina è rappresentata come l’inarrestabile concorrente degli Stati Uniti, fatalmente destinato a soppiantare l’egemonia americana a livello mondiale (se non addirittura già subentrato a Washington nel ruolo di potenza egemone) ora come un gigante dai piedi di argilla, altrettanto fatalmente minato da innumerevoli fragilità. Ora la Cina incarnerebbe una fatidica quadratura del cerchio, con una inedita e vincente saldatura tra economia capitalistica e potere politico “comunista” (virgolette d’obbligo dato che il criterio di analisi dell’autore si fonda sul riconoscimento della piena natura sociale capitalistica della Repubblica Popolare Cinese e dell’estraneità di autentici sviluppi rivoluzionari comunisti dal suo percorso di formazione), ora costituirebbe una gigantesca bomba ad orologeria, risultante dal confronto tra un sistema politico rigido e autoritario e la dinamica eterogeneità dell’economia e del tessuto sociale. Per contro il filo conduttore degli articoli che compongono questo testo può essere rintracciato proprio in concetti come la complessità e la contraddittorietà di un percorso storico e di una realtà economico e sociale, nella consapevolezza dell’importanza di un fattore fondamentale come l’ineguale sviluppo interno allo spazio cinese. Per comprendere determinati elementi essenziali della realtà di una potenza che sta premendo sugli assetti mondiali occorre andare oltre la superficie delle facili definizioni, delle comode semplificazioni. La Cina condivide l’essenza sociale, le leggi e le logiche generali del modo di produzione capitalistico. Ma al contempo il capitalismo cinese si è sviluppato su uno specifico retroterra storico e culturale, capire la Cina odierna significa capire la sua comune natura capitalistica e insieme la sua specificità. Lo sforzo di comprendere la Cina deve contemplare tanto la sintesi politica statuale che consente di proiettare sul teatro mondiale una crescente forza imperialistica quanto le molteplici identità di una vastissima e diversificata realtà sociale. Proprio tenendo conto di questa complessità, la strumentazione analitica contenuta in questo testo si spinge ad affrontare questioni come i fattori di spinta della crescita economica cinese e insieme le contraddizioni spesso nascoste dietro l’apologetica celebrazione di questo sviluppo, come le condizioni della classe operaia e le conflittualità che accompagnano la tendenza all’incremento della forza economica della Cina. L’analisi si misura persino con tematiche difficili, interessantissime e fondamentali, come la formazione e il mutevole persistere di una specifica forma mentis nella società cinese, sensibilmente differente rispetto a quella che ha preso forma attraverso altri percorsi storici in Europa e nelle realtà in genere associate al concetto di Occidente. In questo sforzo l’autore si avvale anche degli apporti, filtrati attraverso l’applicazione del metodo marxista, di studiosi del calibro di Joseph Needham, Paul Kennedy e Angus Maddison. Si tratta, in definitiva, di un lavoro che si propone come un valido e documentato strumento di comprensione e di critica di un fenomeno storico che ha acquisito una potente centralità nel divenire dei nostri tempi.
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